L’abbinamento pizza e birra ha fatto sempre discutere. Non sono pochi coloro che sostengono che si tratti di una combinazione tra le più complesse e difficili da assimilare per l’organismo umano. In questo articolo ti spiegherò come in realtà ci poniamo di fronte a una mezza verità.
Probabilmente in pochi sanno che la combinazione tra pizza e birra è stata inventata da noi italiani. Una storia che affonda le radici nel secondo dopoguerra. Il governo centrale diede via libera alla somministrazione di alcolici di gradazione superiore agli 8° anche alle pizzerie.
Sino a quel momento, la pizza poteva essere accompagnata da acqua. Quel provvedimento diede la possibilità agli italiani di accompagnare l’alimento con birra o vino.
Bisogna tener presente come la pizzeria fosse uno dei principali luoghi di aggregazione per le classi medio-basse, che non potevano permettersi il lusso di una cena fuori presso un ristorante vero e proprio.
Nella stragrande maggioranza dei casi, quelle persone risolvevano il dubbio tra birra o vino a favore della prima bevanda che costavano meno. A tutt’oggi il 36,5% degli italiani combina la pizza con la birra, l’8% sceglie il vino, il 16% propende per una bibita analcolica.
L’abbinamento pizza e birra spaventa in molti. In questo articolo dedicato all’alimentazione dello sportivo, ti ho anche parlato delle calorie della pizza, chiarendo come una Margherita del peso di 280-300 grammi preveda un apporto di circa 800 kcal,
fatto che la porta ad essere considerata alla stregua di un pasto completo.
Se a queste vengono aggiunte le circa 200 kcal di una birra media, abbiamo un totale di circa 1000 calorie: troppe per una digestione semplice? Ecco perché non è sempre vero.
Pizza e birra digeribilità ardua. Come ho appena detto si tratta di un assunto che non è vero una volta per tutto. In ballo ci sono diversi fattori da tener presente.
Si pensa che birra e pizza insieme tendano a gonfiare per effetto dei rispettivi lieviti. Non è esatto. La combinazione risulterà più leggera se la birra viene spillata (se si tratta di spina) o versata (se si tratta di bottiglia) correttamente nel bicchiere, ovvero permettendo all’anidride carbonica di fuoriuscire interamente. Se questo processo avviene, la birra non solo non gonfierà, ma chi la assume ne desidererà ancora perché avvertirà una sensazione di stomaco leggero.
In questo senso, un ruolo fondamentale è occupato dalle birre artigianali. Quel che cerco di dire è che ogni birra ha la sua pizza ed ogni pizza ha la sua birra. Un po’ come avviene con il vino, per i quali, all’interno dello stesso pasto, ne possono essere serviti diversi a seconda se si stia mangiando un piatto lieve, deciso o un dessert.
Mi chiedo perché ciò non avvenga anche per la pizza, per la quale generalmente viene abbinata una birra commerciale, indipendentemente se si stia assaporando una margherita, una marinara o una diavola. Ecco da dove deriva la cattiva nomea dell’abbinamento pizza e birra.
Ecco alcuni consigli sulla combinazione perfetta tra pizza e birra:
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